Washington Post 2.0 Citizen Bezos nel santuario della stampa indipendente. Il giornale rinasce, tra i mal di pancia liberal. Stefano Cingolani 30 GIU 2014
Un saggio antidoto a Piketty Per il Nobel Phelps, a forza di dividere la torta del benessere, archiviamo il lievito: il dinamismo. Thomas Piketty un progressista? Non scherziamo nemmeno, andrebbe piuttosto annoverato nelle retrovie di chi vuol salvare il vecchio mondo fatto di stato sociale e diritti acquisiti. Stefano Cingolani 28 GIU 2014
Liberisti di stato Honi soit qui mal y pense. Guai a chi rispolvera i soliti luoghi comuni, i detti popolari, la saggezza della nonna. L’onta ricada su chi parla di topi alla guardia del formaggio e altre bestialità. Perché la scelta di paracadutare nelle aziende a partecipazione statale liberisti di chiara fama con inappuntabili curricula, non è una pensata birichina dei toscanacci alla Matteo Renzi e Marco Carrai, né la ricerca di alibi da parte dei soliti boiardi che poi attaccano il carro dove vuole il signore e padrone. Niente di tutto questo: è davvero una cosa seria, una garanzia per gli utenti, per la concorrenza, per il libero mercato, istituzione da tanti disprezzata, ma che poi fa bene a tutti. Stefano Cingolani 04 MAG 2014
Egalité? Lasciar fare gli animal spirits Jagdish Bhagwati non se n’è (ancora?) occupato, ma non è difficile immaginare che il sulfureo economista indiano docente alla Columbia University sia pronto ad applicare anche a Thomas Piketty l’etichetta appiccicata a Joseph Stiglitz, George Soros e al suo connazionale a un tempo amico e rivale Amartya Sen: “L’economia da Jurassic Park”. Bhagwati ha detto recentemente al Financial Times che la sua educazione a Cambridge gli impedisce di trattenersi quando gli viene in mente una battuta caustica, e così è stato nel libro “Why Growth Matters” sull’India dall’indipendenza a oggi. Leggi anche Lo Prete Il successo di Piketty e le controindicazioni per l’Italia. Parla Salvati Stefano Cingolani 29 APR 2014
Così Renzi ribalta le partecipate. Presidenze rosa e manager interni Matteo Renzi ha promesso un ampio cambiamento e l’ha realizzato non senza faticose trattative che hanno ricordato i tempi andati delle nomine nelle partecipazioni statali. Oltre all’incontro tra Giorgio Napolitano e Paolo Scaroni, amministratore delegato uscente dell’Eni, ci sono volute quattro ore con il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan per sistemarele caselle. Ma alla fine sono usciti tutti i manager con oltre tre mandati, tutti nominati da Silvio Berlusconi. All’Eni al posto di Paolo Scaroni va Claudio Descalzi molto vicino all’ex capo azienda (quindi una scelta non punitiva per la passata gestione). Leggi anche Cerasa Le altre nomine Stefano Cingolani 15 APR 2014
Fuga dalla miseria Fame, povertà, diseguaglianza, disoccupazione, i quattro cavalieri per l’apocalisse del secondo Millennio spuntano ovunque sulle pagine dei giornali, nelle pubblicazioni più patinate così come sugli schermi dei computer. Il capitalismo del XXI secolo viene rappresentato come quello del primo Ottocento. Vuoi vedere che aveva ragione Karl Marx, si chiede Michele Salvati sulla rivista del Mulino, per concludere che no, non è possibile, anche perché non si stagliano all’orizzonte i “becchini del capitale”; anzi, i paesi usciti “dall’economia rurale” vogliono “il pieno coinvolgimento nella nuova economia mondo”. Stefano Cingolani 14 APR 2014
Contro il piagnisteo conservatore E’ possibile gettare uno sguardo lungo sulla disoccupazione o tutto deve sempre risolversi tra piagnistei, catastrofismi e pregiudizi? Prendiamo la gaffe del Corriere della Sera che ha titolato: “Tanti disoccupati come nel 1977”. Il giornale ha ammesso l’errore, ma per la verità è da matita rossa, non blu. In quel 1977 il tasso di senza lavoro è stato solo del 6,4 per cento meno della metà rispetto al dato odierno (13 per cento), però proprio allora è cominciata l’inversione di tendenza. Lo choc petrolifero, l’aumento dei salari reali (causa ed effetto dell’inflazione attraverso la scala mobile), la crisi strutturale della grande impresa, hanno chiuso in un cassetto il sogno della piena occupazione. Stefano Cingolani 04 APR 2014
Nomine e potere secondo Matteo Le nomine nelle partecipazioni statali: un rituale da Prima Repubblica diventa il vero rito di passaggio, una prova di maturità e di forza per Matteo Renzi. Il capo del governo ha offerto tre tracce ai segugi delle poltrone: avvicendamento, quote rosa e strategie. Chi ama il gioco degli identikit si può sbizzarrire, ma è un vero azzardo. Occorre rinnovare i vertici di 14 società controllate direttamente e 35 indirettamente. I posti da assegnare sono oltre trecento, tra presidenti, amministratori delegati, consiglieri, sindaci e tutte le figure previste da una governance fattasi sempre più barocca, ma non per questo più trasparente. Stefano Cingolani 28 MAR 2014
I boiardi degli altri E se avesse ragione Emanuele Macaluso, se l’accelerazione del piè veloce Renzi fosse dovuta alle nomine nelle società a partecipazione statale? Sono in ballo 500 e rotte poltrone, una cinquantina delle quali davvero eccellenti, altre eccellentissime: Eni, Enel, Finmeccanica, Poste, Ferrovie, Terna e giù giù discendendo. Lì per lì le dichiarazioni rilasciate a Formi-che.net dall’ex senatore comunista, il vecchio compagno d’armi di Giorgio Napolitano, sembrano paradossali a meno di non pensare a un ritorno del materialismo dialettico, tipo “Gli affari del signor Giulio Cesare” di Bertolt Brecht. Stefano Cingolani 24 FEB 2014
Ragazzi, imparate le lingue Ripartono i bastimenti, veleggiano verso le Americhe, l’Australia, l’Africa, l’estremo oriente. Ma salpano anche dalle sponde del Mediterraneo diretti in Inghilterra, nel Mare del nord, in Germania. Non li riempiono folle scalze e cenciose, ma giovani in jeans e giubbotti, non proletari sconfitti, ma piccolo borghesi frustrati, tutti mossi dallo stesso bisogno, dalla stessa speranza: una vita migliore. Stefano Cingolani 26 GEN 2014